Il nome l’abbiamo preso a prestito da uno dei personaggi più riusciti dello scrittore francese Georges Perec: l’artigiano Gaspard Winckler.
Winckler lavora per il miliardario Bartlebooth, che gli ha affidato il compito di costruire un puzzle di 750 pezzi usando come tessere gli acquarelli che dipinge durante i suoi innumerevoli viaggi. Li manda all’artigiano via via che li disegna con mano veloce sul suo album, ispirato dalle immagini e dagli incontri in terra straniera, e toccherà poi a Winckler trovar loro la giusta collocazione sulla tavola di legno, ricomponendo i singoli acquerelli in un nuovo, unico disegno complessivo. Un puzzle, appunto.
Il compito che ci siamo dati noi è un po’ questo: raccogliere i “pezzi” che ci vengono affidati per ricomporli in un disegno complessivo capace di portare a compimento il lavoro altrui. L’artigiano Winckler lavora coi colori e coi dipinti; noi con le parole e la voce.
Ci piace così pensare all’Emporio Winckler come a un laboratorio artigianale dove si sono incontrate le nostre singole competenze, diverse tra loro per profilo professionale e per esperienze, e dove le conoscenze di tutti possono essere messe a frutto e interconnesse per offrire strumenti e progetti di comunicazione. Diversi gli attori ma unica la regia, insomma.